domenica 29 novembre 2020

Recensione La Vita invisibile di Addie LaRue| Recensione

 





Titolo:
La vita invisibile di Addie La Rue
Autrice: V.E.Schwab
Pagine: 492
Casa editrice: Mondadori-Oscar Vault
Prezzo: 24€ cartaceo 10,99€ e-book

Trama
"Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.". E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te? Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna. Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli. Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima. Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome. Nella tradizione di "Vita dopo vita" e "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo", "La vita invisibile di Addie LaRue" si candida a divenire una pietra miliare nel genere del "romanzo faustiano".

Cosa ne penso

Voi per cosa sareste disposti a perdere la vostra anima, la vostra stessa vita?

Amore, potere, immortalità, libertà?

Avete mai la sensazione di sentirvi svuotati/e dopo aver terminato un libro? Io mi sento esattamente così, è come se la vita di Addie La Rue l'avessi vissuta io, l'autrice con uno stile lento è stata capace di farmi sentire addosso le stesse sensazioni di Addie, è stata capace di farmi vivere i trecento anni che lei ha vissuto è una lettura che va assaporata, pagina dopo pagina.

Avventura, gioco, illusione, dèi antichi, avventure, guerre, tutto insieme in un unico libro.

Terminata l’ultima pagina hai bisogno di un po’ di tempo per riprenderti e mettere insieme le idee, non vi nego che per scrivere questa recensione ho impiegato diversi giorni, è un libro che mi porterò sempre nel cuore ma non è perfetto, alcuni aspetti non so, non mi hanno convinta del tutto.

Adeline La Rue è nata a Villon, un piccolo paesino della Francia nel 1691 è sempre stata una bambina diversa da quella della sua età e della sua epoca, ha sempre avuto il desiderio e il bisogno di essere libera, vuole scoprire posti, vuole studiare, vuole avventure ma non può, il suo unico destino è quello di sposarsi e fare figli o restare sola a vita, nel suo piccolo paesino stringe ‘amicizia’ con Estele, una donna che è libera, lei la paragona più di una volta all’interno del libro ad un albero ed è sempre Estele che la sprona a pensare con la sua testa, non deve credere a ciò che non vuole, può credere in Dio o magari negli Dèi antichi e così fa, più di una volta ma loro non la ascoltano.



In una sera del 1714 non ne può più, non può più stare a quelle regole vuole essere libera, non può sposare un uomo che non ama e stare in casa a crescere figli che non sono suoi e decide di fare l’unica cosa che Estele le aveva pregato di non fare mai, ovvero pregare gli dèi della notte, sono quelli pericolosi, ti portano via l’anima, ma Adeline non ce la fa più, scappa nel bosco e inizia a pregare chiunque sia in ascolto e per la prima volta viene sentita, qualcuno è arrivato per portarla via, per farla essere quella che ha sempre voluto ma che prezzo dovrà pagare? 

venerdì 27 novembre 2020

Le citazioni più belle di "La vita invisibile di Addie LaRue" di V.E.Schwab| Blog tour


 Ciao a tutti, oggi per il blog tour dedicato a questa meraviglia scritta da V.E.Schwab vi porto le citazioni più belle per me, spero vi piacciano.😘





Cos’è una persona se non il segno che lascia al proprio passaggio? Lei ha imparato a destreggiarsi tra le erbacce spinose, ma a certi graffi è più difficile sottrarsi: un ricordo, una fotografia, un nome.


Il mondo dovrebbe allargare le braccia. Invece lei lo vede rimpicciolirsi, chiudersi come catene attorno ai polsi e caviglie a mano a mano che le linee castigate del suo corpo cominciano a sgomitare verso l’esterno.


Un terreno sicuro da calpestare. Non le è concesso lasciare un segno tutto suo, però, stando attenta, potrà cederlo a qualcun altro. Nulla di concreto, certo, ma l’ispirazione non lo è quasi mai.


Ci vuole un certo ritmo per aggirarsi nel mondo sulle proprie gambe. Scopri le cose di cui puoi e non puoi fare a meno, i bisogni banali e i piccoli piacere che definiscono un’esistenza.


 … E queste sono le sue conclusioni: può rinunciare al cibo(non deperirà). Può rinunciare al caldo (il freddo non la ucciderà). Ma una vita senza arte, senza meraviglia, senza perle di bellezza la farebbe impazzire.





«Sei stata tu a cercarmi. A supplicarmi. A implorarmi. Tu hai scelto le parole e io le regole…»

… Ma le idee sono molto più indomite dei ricordi e mettono radici assai più in fretta.. 


… 
«Perché la felicità è fugace, la storia rimane e, alla fin fine>> continua, <<tutti vogliono essere ricordati.»


Ciò nonostante è lì, reale e, per certi versi è suo. Un segreto mantenuto. Una testimonianza lasciata. Il primo segno che abbia mai impresso nel mondo anni luce prima di scoprire la verità, e cioè che le idee sono molto più indomite dei ricordi, sempre alla smaniosa ricerca di un modo per mettere radici.


domenica 22 novembre 2020

Avete paura del cambiamento?|Riflessioni


 Avete paura del cambiamento?

Ciao lettor*, oggi post un po' diverso dai miei soliti, un paio di giorni fa ho terminato di leggere “Un matrimonio a dicembre” di Sarah Morgan, mi è piaciuto tantissimo ma ve ne parlerò più avanti, uno dei temi trattati di questo libro è il cambiamento, la paura di cambiare lavoro, vita, la paura di fallire e di deludere le persone. 


Come ho già detto in privato alla mia compagna di lettura Juliet mi sono rivista tantissimo in questa cosa che affligge due delle protagoniste ma una più dell'altra, Katie nel libro è un medico, ha sempre voluto fare quello nella vita eppure per varie cose inizia a sentirsi insoddisfatta, triste, non è più felice eppure cambiare la spaventa ancora di più, come farà a dirlo ai suoi genitori, sarà una delusione.


Questi pensieri qualche anno fa affliggevano anche me, quattro anni fa lavoravo in una pasticceria, ho sempre avuto questa passione per la cucina e in particolar modo per i dolci fin da piccola e tutt'ora cucinare mi fa sentire bene, non c'è ansia che non mi faccia passare, quattro anni fa decisi di frequentare un corso di pasticceria dopo il corso ebbi l'opportunità di lavorare in una pasticceria che cercava una collaboratrice, ovviamente subito accettai, già dal primo giorno capì che c'era qualcosa che non andava. 


Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana me ne rendevo conto sempre di più, il piacere e la felicità avevano lasciato posto all'angoscia e agli attacchi di panico, eppure avevo paura di mollare, avevo paura di dire alle persone che mi stavano vicino di aver sbagliato strada, avevo paura di deluderli e così cercai di resistere il più al lungo possibile, ma non riuscii molto, mi sentivo sempre peggio, vuoi gli orari estenuanti e vi assicuro che lo sono, ricordo ancora benissimo le 18 ore di lavoro alzata, senza mangiare nulla e senza fermarmi un attimo, vuoi i datori str***i, tante tante cose che mi rendevano ogni giorno sempre più triste, dopo qualche mese non ne potetti più, ormai io e gli attacchi di ansia eravamo diventati inseparabili, stavo sempre più male così una mattina decisi che avrei mollato.


Tornai a casa dopo l'ultimo giorno esausta, piansi tutte le mie lacrime, piansi perché avevo perso un lavoro, piansi perché capii che in quel momento non era quella la mia strada, piansi perché mi sentii un fallimento per me stessa e per gli altri, avrò deluso qualcuno con quella scelta ma ne guadagnai in salute senz'altro. Dopo quattro anni posso dire di non pentirmene assolutamente di quella scelta. 


So che cambiare, mollare tutto non è una cosa che possono fare tutti ma se avete la possibilità e quello che fate non vi soddisfa, vi rende tristi non esitate troppo.❤️


Voi avete avuto qualche esperienza simile? Vi va di parlarne? ⤵️

venerdì 20 novembre 2020

Scorpio di Marilena Barbagallo|Black Dinasty#5|Recensione

 




Titolo
: Scorpio Autrice: Marilena Barbagallo Serie: Black Dynasty #5 Data di pubblicazione: 8 novembre 2020 Editore: Self publishing Prezzo Ebook: €2,99\Cartaceo: 12,59€ Trama
La mia vita è tutta una finzione. È da tempo che mi sono perso. Sguazzo nell’oblio, tentando di dimenticare da dove provengo. Conosco il mio demone, persino il suono della sua voce. Non è crudele, ma mi spaventa. È mio padre. Essere suo figlio mi fa sentire un errore della natura. Veleno puro, nero, come i colori dello Scorpione. Solo la musica mi comprende, solo le parole sanno esprimere ciò che ho dentro. Bevo, scrivo, compongo e faccio sesso, macchiandomi l’anima, irreparabilmente. Poi, un giorno, mi capita di suonare in un locale e… BANG! Becco una tizia pazzesca con un abito striminzito di colore bianco. La voglio e la faccio chiamare dal mio agente. Lei sa cosa desidero, conosce i miei vizi. E che fa? Mi rifiuta! Capisco subito che deve avere qualche serio problema mentale. Cioè, come si fa a dirmi di “no”? È inaccettabile, tanto quanto la sua bellezza. Nell’istante in cui esterna tutto il suo disprezzo nei miei confronti, diviene la mia ossessione. Sono Scorpio Leclerc, generato nello squallore, primo della prossima linea dei Dodici, Disk Jockey, futuro padre di una dozzina di figli e… Ho perso la testa per Alix Brun, l’unica ragazza al mondo che ha avuto l’incoscienza di respingermi. Non si libererà di me facilmente. Sarà mia, perciò me la vado a prendere. D’altronde, sono un dannato Leclerc! Cosa ne penso
Bentornati al castello Leclerc, chi ancora non conosce questa famiglia? O meglio dinastia? Beh, se ancora non la conoscete è ora di recuperarla perché ve ne innamorerete, attualmente ne sono usciti cinque, Scorpio è l’ultimo ma ce ne aspettano altri, trovate di tutti i volumi precedenti le mie recensioni qui sul blog e anche su ig.


Ma ora bando alle ciance e concentriamoci solo su Scorpio, che dire di questo personaggio? Mi sbilancerò e non poco, io l’ho AMATO, Scorpio sin dal primo libro mi aveva catturata, non potete immaginare quanto desiderassi un libro dedicato solo a lui e quando Marilena Barbagallo l’ha annunciato ne sono rimasta davvero entusiasta.

Posso dire che questo libro è meno ‘oscuro’ degli altri ma devo ammettere che è uno dei motivi per cui l’ho amato così tanto, attenzione con questo non voglio dire che gli altri non mi siano piaciuti o che questo in particolare non mi sia piaciuto, anzi tutt’altro li ho amati tutti ma questo quinto volume mi ha fatto sorridere non poche volte ed è una cosa che ho apprezzato tantissimo.
Scorpio è un DJ famoso in tutto il mondo, è un influencer e ovviamente il suo cognome è
Leclerc, quello che vuole se lo prende, ha tutto quello che si può desiderare dalla vita, fama, soldi e una moglie bellissima ma è davvero tutto oro ciò che luccica? La sua vita è davvero così perfetta come sembra agli altri? O gli scheletri nell’armadio e i demoni sono così importanti e oscuri che portano Scorpio a combatterci tutti i giorni? E come si fa a resistere, stringere i denti quando dentro stai morendo?  Le menzogne che gli sono state raccontate che deve portare avanti solo per Taurus e per il suo cognome, fino a quando si può resistere?

Scorpio ha un animo ferito, ogni giorno combatte contro sé stesso e per questo si rifugia nell’alcol e nella droga ma fino a quando si può andare avanti così? Il suo colore è il nero, il suo animo è nero eppure a una serata dove lui suona viene abbagliato da una ragazza con un vestito bianco che balla sulle note dei suoi pezzi. Ma chi è quella ragazza e perché lo attira così tanto? Lui è consapevole solo una di cosa, la vuole. 

mercoledì 18 novembre 2020

Review Party: L'arco degli amori perduti di Roberta Chillè|Recensione



Titolo
: L’arco degli amori perduti
Autrice: Roberta Chillè
Editore: Believe Edizioni
Data di uscita: novembre 2020
Genere: Romanzo rosa
Prezzo Ebook: 2,99 € Cartaceo: 11,40 €




Trama



Al centro esatto dell’unico e incantevole parco della città di Lavender  si trova un arco fiorito, custode di tanti baci, primi passi dei più piccini che non vedono l’ora di esplorare il mondo e di qualche piccolo segreto. Un luogo pieno di magia, dove gli amori più difficili con il tempo riescono a ricongiungersi.
Qui, in questo paesino incantato, vive Lydia, una ragazza determinata e capace di dare tanto amore. Quando credeva di non aver più tempo da dedicargli, ecco che ritorna qualcuno, sparito dalla sua vita molti anni prima, in grado di stravolgere la sua quotidianità.
In una delle serate più fredde, chi è stato lontano da lei, proverà a farle battere di nuovo quel cuore ghiacciato come quello di una principessa, rimasto immobile per tanto tempo.
Se il vero amore è in grado di riuscire a sbloccare l’anima più pura dalle piccole delusioni, allora sarà anche capace di farlo sbocciare più forte di prima.



Cosa ne penso


Ciao a tutti lettor*, oggi vi porto la recensione di “L’arco degli amori perduti” di Roberta Chillè, ringrazio ancora una volta l’autrice e la casa editrice per avermi dato questa opportunità ma bando alle ciance e passiamo al libro.

Lydia è una giovane trentenne che non ha mai lasciato il paesino dove è nata ‘Lavander’, all’età di sei anni aiuta i suoi genitori che gestiscono una caffetteria e poi finisce per ereditarla, lei ha sempre amato preparare dolci, la fa sentire bene, ci metta tutta se stessa, i clienti così sono affezionati sia a lei che alle sue prelibatezze di cui non possono farne a meno. Il suo primo e unico amore di Lydia è Ethan, che l’ha lasciata a 18 anni senza dargli nemmeno una spiegazione, scomparso dal giorno all’altro e lei ha ancora il cuore spezzato. 

"Niente è più reale di me e te che insieme diamo vita all'infinito amore."


martedì 17 novembre 2020

Review Party: A caccia del diavolo di Kerri Maniscalco|Recensione




Titolo:
A caccia del diavolo
Autrice: Kerri Maniscalco
Editore: Mondadori, collana Oscar Vault
Prezzo: 20€cartaceo\9.99€ e-book

TRAMA
Audrey Rose Wadsworth e Thomas Cresswell sono giunti in America, una terra audace, sfrontata, brulicante di vita. Ma, proprio come la loro Londra adorata, anche la città di Chicago nasconde oscuri segreti. Quando i due si recano alla spettacolare Esposizione internazionale, scoprono una verità sconcertante: l'evento epocale è minacciato da denunce di persone scomparse e omicidi irrisolti. Audrey Rose e Thomas iniziano a indagare, per trovarsi faccia a faccia con un assassino come non ne hanno mai incontrati prima. Scoprire chi sia è una cosa, ben altra faccenda è catturarlo, soprattutto all'interno del famigerato Castello degli Orrori che ha costruito lui stesso, un covo di torture labirintico e terrificante. Riuscirà Audrey Rose, insieme al suo grande amore, a porre la parola "fine" anche a questo caso? O soccomberà, preda del più subdolo avversario che abbia mai incontrato?


Cosa ne penso

Questo ultimo volume per me ha rappresentato la fine di un cerchio, infatti ci sono diversi riferimenti a tutti i libri che compongono questa tetralogia, ci sono dei riferimenti al terzo volume che ci porta proprio a questi omicidi, c'è qualche riferimento al secondo volume e c'è un personaggio che conosciamo proprio nell' ‘Alla ricerca del principe Dracula’, scelta che ho apprezzato tantissimo e in ultimo ma non per importanza ci sono tantissimi riferimenti al primo volume ovvero ‘Sulle tracce di Jack lo Squartatore’, infatti in questo volume vediamo più di una volta i nostri protagonisti intenti a ispezionare i taccuini proprio del primo caso e sembra proprio che lì ci sia una verità a loro nascosta, in più alcuni dei crimini commessi sembrano proprio stati fatti da Jack lo Squartatore.

"Avevo perso l’innocenza e compreso la vera natura umana nel corso della prima indagine sullo Squartatore. Studiare nel castello di Dracula mi aveva insegnato a fidarmi di me stessa, per quanto fosse difficile evitare false piste e distrazioni. Durante la traversata su quel maledetto transatlantico, avevo interpretato un ruolo che aveva convinto chiunque, persino Thomas, che i miei sentimenti fossero cambiati.  Avevo appreso a manipolare le emozioni, mi ero trasformata in un gioco di prestigio in carne e ossa."


I nostri protagonisti dopo il finale del penultimo libro si trovano finalmente a New York, più uniti e forti che mai, pronti a vivere il loro amore e a indagare su nuovi omicidi, dopo aver letto “In fuga da Houdini” e la novella su Thomas Cresswell non si può non aver voglia di leggere quest’ultimo volume, insomma abbiamo una bellissima dichiarazione d’amore e non solo, la nostra protagonista deve riprendersi da un infortunio, vivranno così a casa della nonna di A.Rose, insieme a Liza, Thomas e lo zio Jonathan.


Questo volume secondo me è il finale perfetto per questa tetralogia, Thomas ha rapito il mio cuore, all’esterno è freddo, quasi gelido, il suo non voler mostrare le emozioni può trarre in inganno tutti e trae in inganno anche Audrey in alcuni casi, ma in realtà la sua è solo una facciata per cercare di proteggersi e per non far vedere che in realtà ha un cuore d’oro, pronto a prendersi cura della sua amata e a donarle tutto ciò che lei desidera e anche di più, i suoi modi, le sue parole e la sua dolcezza riescono a conquistare tutti, basti pensare che dopo ciò che è successo sul transatlantico la nostra Audrey Rose soffrirà di un disturbo cronico che la farà essere claudicante e lui decide di disegnarle e confezionarle delle babbucce, perché non potrà usare più le sue amate scarpe col tacco, si può essere più dolci di così? I due hanno deciso di sposarsi nonostante i tempi di corteggiamento non corrispondino a quelli dell’epoca sono entrambi sicuri dei loro sentimenti e poi essendo entrambi a contatto con la morte hanno le idee piuttosto chiare su ciò che vogliono e sul fatto che non si può mai sapere quando la vita decida di tirarti un brutto scherzo, quindi perché perdere tempo in inutili corteggiamenti? 



Ovviamente non tutto può filare liscio, no? E così il giorno del matrimonio mentre sono pronti a scambiarsi le loro promesse il mondo crolla addosso ai due innamorati, riusciranno a venirne a capo? A risolvere tutto e finalmente vivere la vita che desiderano? 


Ho letto pareri molto contrastanti su questo volume e alcuni molto negativi, forse perché c'è un po' troppo romance che a me personalmente non è dispiaciuto ma capisco che non a tutti possa piacere, la parte investigativa del romanzo parte intorno al 40%.

I due più lo zio Jonathan si troveranno a indagare su dei crimini davvero particolari, già sulla nave in cui i tre viaggiarono per approdare a New York viene trovata una vittima che non ha nulla a che vedere con le altre vittime e che ha una fortissima somiglianza alle uccisioni di Jack lo Squartatore, ma insomma lui non può trovarsi su quella nave, non può trovarsi a New York, è tutto così strano, nessuno di loro riesce a darsi una spiegazione, fino a quando vi è una svolta, dopo aver analizzato dei taccuini grazie all’aiuto di Daciana e Ileana decidono di recarsi a Chicago, nella città bianca, devono assolutamente trovare degli indizi, dei cadaveri qualsiasi cosa possa aver a che fare con degli omicidi, la cosa più strana che riescono a trovare è la scomparsa di molte donne, ma non ci sono corpi, non c’è niente che possa far pensare che siano morte eppure deve esserci qualcosa, qualsiasi cosa, pronti più che mai i due giovani iniziano ad indagare fino a quando non scoprono effettivamente qualcosa. 

"Thomas Cresswell credeva ancora di non essere degno di ricevere amore. Che sulla sua stirpe gravasse una sorte di oscura maledizione. Pensavo che avesse dissipato ogni dubbio dopo il viaggio sull'Etrutia ma, a quanto pareva, alcuni mostri erano più difficili da sconfiggere."

Che dire di più?

Io l’ho amato, l’ho letto davvero in fretta in questo volume c’è un tornado di emozioni che non mi aspettavo, si passa dalla felicità all’ansia, fino ad arrivare ai capitoli finali che fanno venire i brividi, mentre leggevo quei capitoli avevo la pelle d’oca dovuta quasi sicuramente al fatto che ormai mi sono affezionata a Thomas e ad Audrey e avevo seriamente paura di un finale dal gusto amaro, per fortuna l’autrice ci ha voluto donare un lieto fine.


Ho amato Audrey Rose in questo volume, l'ho trovata più matura, la vediamo veramente per quel che è, vediamo il suo amore incondizionato per la sua famiglia e in più ho apprezzato tantissimo le scelte che ha preso. Insomma davvero una gran protagonista, dolce, leale, forte e soprattutto reale in questo ultimo volume la vediamo più e più volte combattere con i suoi demoni interiori, con la sua integrità morale, con i suoi incubi ricorrenti.

"Forse alcuni mostri erano davvero immortali."

Nelle pagine finali dopo anche lo splendido epilogo l’autrice si racconta un po’ con noi, dicendoci che Audrey Rose è più simile a lei di quanto pensiamo, infatti Kerri Maniscalco ha lo stesso problema cronico della nostra protagonista, perché nella vita non bisogna essere perfetti per avere una bella vita, ha voluto dare voce a tutte quelle persone che combattono contro un problema o un difetto fisico che hanno, non vi nego che quando ho letto ciò mi sono venuti anche gli occhi lucidi è stato davvero coraggioso e bello da parte sua scrivere di una protagonista che si differenzia dalle solite badas o comunque perfette protagoniste che si leggono di solito negli young adult.

C'è da dire che sicuramente lo stile è scorrevole ma le risoluzioni dei casi per quanto mi riguarda sono un po’ scontati, pecca che ho riscontrato in quasi tutti e quattro i volumi, per il resto credo che sia una tetralogia davvero appassionante sicuramente con qualche contro ma che nonostante ciò ti fanno venire voglia di proseguire, grazie alla penna dell’autrice e grazie soprattutto ai personaggi ai quale ti affezioni, c'è anche da dire che secondo me lo stile dell'autrice cresce pian piano nel corso dei libri e mi è piaciuto tantissimo.


La recensione finisce qui,

spero vi sia piaciuta.

A presto.

-Orsola.



~Fanart prese da Pinterest


sabato 14 novembre 2020

Gruppi di lettura: sì o no?



Buonasera lettor*, oggi vorrei sapere se voi avete mai partecipato a un gruppo di lettura e come vi siete trovati?⁣


Io adoro i gruppi di lettura, infatti ne seguo vari ogni mese, uno dei miei preferiti e che seguo da diverso tempo è #unclassicoalmese, ogni mese scegliamo un classico da leggere, ho avuto così la possibilità di leggere tutte le opere di Jane Austen e poi abbiamo proseguito con le sorelle Brontë, ho letto e amato profondamente “Jane Eyre” tanto da diventare uno dei miei libri del cuore, ho provato poi a leggere Villette ma ahimé ho scoperto che non faceva per me e l'ho abbandonato, magari un giorno lo riprenderò, chissà. Ora stiamo leggendo “Cime tempestose” che per me in realtà è una rilettura ma che sto amando più della prima volta.♥️⁣



Questo mese poi mi sono aggregata al gdl dedicato alla trilogia di V.E.Schwab, sto rileggendo “Magic” così magari il mese prossimo riuscirò a terminare “Legend”, che ho provato a leggere diverso tempo fa ma l'ho abbandonato.🙈⁣





Novità per me è la lettura in lingua, sto partecipando al gdl #wearegdl mi sono ‘iscritta’ a questo gdl tre mesi fa ma non sono mai riuscita a leggere nessuno dei libri proposti causa impegni, questo mese l'ho voluta prendere come una sfida personale e ho già terminato le prime due tappe.💪🏻⁣


Questi sono alcuni dei gdl che sto seguendo ma ogni tanto mi aggrego a qualcuno, la lettura condivisa mi piace tantissimo è una delle cose che più mi piace, leggere e commentare assieme ad altre persone lo stesso libro nello stesso momento.🥰⁣

Avete mai provato la lettura condivisa? Fatemi sapere nei commenti i vostri pro e i vostri contro.♥️⁣


martedì 10 novembre 2020

Review Party: In fuga da Houdini di Kerri Maniscalco|Recensione




Titolo:
In fuga da Houdini
Autrice: Kerri Maniscalco
Editore: Mondadori|Oscar Vault
Prezzo: 20€(cartaceo)|10.99€(e-book)
Pagine: 522

Trama
Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l’America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata – compresa l’esibizione di un giovane e promettente artista della fuga – sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l’altra, giovani donne vengono trovate morte. Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna – con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi – si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull’identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

Cosa ne penso

Ciao lettor*, oggi vi parlo del terzo libro della tetralogia di Kerri Maniscalco, ovvero “In fuga da Houdini”, che ha sempre come protagonisti Audrey Rose e Thomas Cresswell.



Il secondo libro “Alla ricerca del principe Dracula” termina con una scena che ci anticipa proprio questo viaggio, lo zio di Audrey, Jonathan Wadsworth, arriva in Romania e comunica ai due ragazzi di dover partire per New York per risolvere un caso. Si imbarcano così sul transatlantico ‘RMS Etruria’, una volta a bordo scoprono che le loro sette serate saranno accompagnate da alcuni spettacoli di magia, offerti da “Circo al Chiaro di Luna”, gli spettacoli che offrono sono unici, strabilianti, il direttore di questo circo si fa chiamare Mefistofele che prende il nome da una leggenda tedesca, non è altro che un nome per identificare il Diavolo.
Tutti quelli che lavorano per il circo e lo stesso Mefistofole sono obbligati a portare delle maschere, 24 ore su 24, perché? Sono forse persone che hanno problemi con la legge? Eppure il direttore ha degli abiti e delle movenze che fanno pensare più a qualcuno che è stato cresciuto in una famiglia ricca. Chi è veramente quest’uomo e perché è così attratto da Audrey Rose? In più come se non bastasse, la cugina di Audrey, Liza è scomparsa da Londra, sarà scappata con quell’uomo di cui le parlava nelle lettere?

È un essere umano, sai? Non importa quanto sia razionale e intelligente, ha dei sentimenti come tutti. Forse a volte te lo dimentichi. Li seppellisce dentro di sé, ma non vuol dire che non li possieda.” 

Ovviamente i nostri protagonisti non devono aspettare molto per dover indagare su alcuni crimini, infatti già alla prima serata dello spettacolo avviene un omicidio, una giovane ragazza viene ritrovata morta proprio alla fine dello spettacolo con una decina di coltelli nella schiena. Chi è che l’ha uccisa, forse qualcuno del circo? Audrey, Thomas e lo zio Jonathan si troveranno così a indagare su delle morti che saranno sempre più raccapriccianti, non riescono davvero a capire il movente e cosa accomuna quelle morti.

«E dunque, ve lo chiedo un'altra volta: cosa vi abbandonerà prima che la settimana volga al termine? Il cuore? La testa? O forse...» 

bisbigliò, il volto nella penombra mentre le luci dei lampadari si abbassavano lentamente fino a spegnersi del tutto, «sarà la vita, la vostra stessa anima, a lasciarvi durante il nostro spettacolo di magia itinerante?»

Come per il secondo libro anche qui ho trovato un ritmo molto incalzante, infatti l’ho divorato, l’ho letto in pochissimi giorni e devo dire che mi è piaciuto. In questo terzo volume ho apprezzato particolarmente l’atmosfera circense che si respirava, ho adorato le descrizioni che ha fatto l’autrice degli spettacoli, mi aspettavo qualcosa in più da ‘Houdini’, da cui prende il titolo anche il libro, me lo aspettavo più presente, con una parte più profonda e invece viene nominato qualche volta per gli spettacoli che fa come ‘La fuga dal barile del latte’ o ‘La cella dell’acqua’, ma per il resto non è un personaggio che fa la differenza e questa cosa mi ha lasciata un po’ così, anche perché il suo personaggio mi affascina tantissimo.

Un personaggio che invece mi ha sorpreso è stato Mefistofele, è un personaggio davvero affascinante, ma davvero tanto, per la sua storia, per la sua magia, per tutto quello che ha costruito da solo, mi ha rubato un piccolo pezzo di cuore e se il mio cuore non amasse così tanto Thomas beh, lui l’avrebbe sicuramente conquistato. 


Qui a differenza del secondo, sono riuscita a capire chi fosse l’assassino, purtroppo per quanto mi riguarda la risoluzione di questi crimini è davvero troppo semplice.


Che dire più su questo libro? Penso di aver detto tutto, l’unica cosa che secondo me avrebbe potuto fare la differenza in tutta la saga sarebbe stata l’alternanza dei pov, cosa che io apprezzo sempre tantissimo e se ci fosse stata anche in questa saga sarebbe stato molto meglio, perché Audrey Rose dopo un po’ diventa rompiscatole, davvero è insopportabile spesso, vuole essere una prima donna ma non si rende conto che si lamenta continuamente della libertà, del femminismo, di Thomas, sarebbe stato davvero stupendo leggere anche dei pov dal punto di vista di Thomas. Per il resto penso basti così, non vedo l’ora di parlarvi dell’ultimo libro della saga ‘A caccia del Diavolo’.

Continuo ancora una volta a consigliarvi questa saga Young Adult, è davvero piacevole da leggere, leggero ma allo stesso tempo appassionante e poi Thomas Cresswell vi ruberà il cuore.

SPOILER

In questo volume vediamo molto presente la figura di Liza, cugina di Audrey Rose, perché sì, effettivamente è scappata da Londra per seguire il suo corteggiatore che è proprio Harry Houdini. Liza è un personaggio che già nel primo libro si apprezza tantissimo, per il suo modo di fare, per i suoi ragionamenti, vediamo qualcosa di lei anche nel secondo libro tramite un piccolo scambio epistolare tra le due cugine, ma in questo terzo volume è molto presente, dai primi capitoli fino alla fine e l’ho apprezzata tantissimo, i consigli che ha dato ad Audrey Rose sono sempre stati azzeccati, la trovo un personaggio estremamente positivo, irradia solarità, è molto intelligente e già il fatto che sia scappata da Londra per vivere il suo amore ci fa capire che è molto coraggiosa e alla fine nonostante sia scappata per vivere questa infatuazione capisce che lui non è l’uomo della sua vita e lo lascia, ritornerà a Londra? Non si sa, ma spero proprio che resti in America insieme a Thomas, Audrey e allo zio. Liza è uno di quei personaggi letterari che vorresti avere nella tua vita reale, adoro il fatto che sproni Audrey Rose ad essere la donna che è ma che allo stesso tempo le dica quanto sia stupida su determinate cose, un personaggio davvero bello!

Novella “La nascita del principe oscuro”


Alla fine di questo libro troviamo anche la novella dedicata al nostro amato Thomas Cresswell, le vicende sono successive al finale del libro quindi ovviamente aspettate di finire il libro e poi potete godervi con tutta l’attenzione del mondo sul nostro principe oscuro, che tanto oscuro non è.

Io sono di parte lo so, ma Thomas mi ha rubato il cuoricino e se lo terrà per un bel po’, il suo personaggio ti strega e a me fa impazzire, la dedizione e l’amore che ha per Audrey Rose è fantastica, la sua insicurezza per via del padre e del ‘demone’ che si porta dentro fa molta tenerezza. Sono pochi capitoli e anche brevi che sono molto carini da leggere, fa sempre bene leggere qualcosa dal suo punto di vista piuttosto che quello di Audrey Rose che ci sorbiamo per tutti i libri. 😂
La recensione finisce qui,

spero vi sia piaciuta,

alla prossima.


-Orsola.

sabato 7 novembre 2020

Review Party: Il principe d'acciaio, Shades Of Magic #1 di V.E.Schwab|Recensione




Il principe d'acciaio
Shades of magic #1
di Victoria Schwab
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Ink
Pagine: 128
Data di uscita: 3 novembre 2020

Trama:
Prima di diventare re della Londra Rossa e padre adottivo di Kell, Maxim Maresh era un principe arrogante, inviato dal padre sulla costa di Verose, a "farsi le unghie" in una città ingestibile e violenta. In questo scenario senza legge, Maxim incontra una disordinata banda di soldati, ma soprattutto la regina di pirati appena tornata, Arisa…


Cosa ne penso

Ciao lettor*, oggi vi parlo un po’ di questa graphic novels uscita il 3 novembre per Oscar Vault, scritta da Victoria E. Schwab.

Shades of Magic, Il principe d’acciaio narra le vicende di Maxim Maresh, ha vent’anni, è un po’ arrogante ed è l’erede al trono di Arnes, è un combattente e il suo potere è piegare l’acciaio.

Questo nome per caso vi risulta familiare?

Se avete già letto la trilogia di Magic, sicuramente questo nome vi porterà in mente qualcuno, ebbene sì, è il padre adottivo di Kell e nella trilogia principale lo conosciamo come re mentre qui è ancora un principe.

Mi è piaciuto molto conoscere Maxim in una versione diversa, è ossessionato dalla magia e dagli altri mondi e proprio per questo viene mandato a Verose una città portuale, il padre mandandolo lì spera di ‘migliorarlo’ e di dargli una lezione. 

Appena arrivato si scontra subito con la criminalità di Verose meglio conosciuta come Costa del sangue e conosce Isra un membro della guardia reale, un personaggio forte e leale che porta sulle spalle senso di colpa e un bel peso a causa della sua famiglia. 


Non solo Maxim vedrà questa criminalità che gli è sconosciuta, ma sulla costa ritorna la famigerata Arisa, soprannominata “La regina Pirata” una donna spietata, crudele, che già una volta grazie alla sua magia ha ucciso svariate persone e membri della guardia reale, il Principe e Isra decideranno di combatterla ma chi avrà la meglio? 

Devo ammettere che la storia parte un po’ lenta per quanto mi riguarda ma poi migliora e ci lascia con un finale dal gusto dolce amaro, abbiamo da una parte un lieto fine e dall’altra la curiosità di leggere i seguiti, sì, i seguiti, perché questo fumetto è il primo di tre fumetti che personalmente sono curiosissima di leggere. Voglio conoscere di più Maxim e Isra, voglio leggere le loro prossime avventure e sono curiosissima di sapere come terminerà il tutto. 

giovedì 5 novembre 2020

Citazioni #2| Io prima di te di Jojo Moyes



 “Qualche volta, Clark, sei praticamente l'unica ragione per cui desidero alzarmi al mattino.”


Oggi vi voglio portare alcune delle mie citazioni preferite di questo libro che rientra tra i miei preferiti di sempre, non immaginate quante lacrime io abbia versato tra queste pagine. A voi piacciono i libri strappalacrime? Ne leggete? 


 


"<<Allora, che ne è stato di quei fantastici stivaletti luccicanti?>>

<<Mia madre ha dovuto buttarli via. Mi è venuto un terribile piede d' atleta.>>

<<Splendido>>

<<E ha buttato via anche le calze.>>

<<Perché?>>

<<Non sono mai riuscita a scoprirlo, ma mi ha spezzato il cuore. Non ho più trovato un paio di calze che mi piacessero così tanto. Non le fanno più. O, se le fanno, non sono previste taglie per adulti.>>"


 



"<<Hai ventisei anni, Clark. Dovresti essere la fuori con il mondo in pugno, e metterti nei guai in qualche bar, a esibire il tuo bizzarro guardaroba di fronte a uomini poco raccomandabili...>>

<<Sono felice qui>> dissi

<<Be', non dovresti.>>"





 "Mi tolsi il foulard. Nathan andò  a preparare la borsa di Will. Stavo riflettendo su cosa avrei potuto aggiungere riguardo al suo atteggiamento paternalistico, quando mi voltai e vidi che mi stata ancora osservando. <<Sei uno schianto, Clark.>> disse piano. <<Davvero.>>"


 




"E se tu mi ami davvero come dici, Clark, la cosa che mi farebbe felice più di ogni altra sarebbe che tu mi accompagnassi."








"Tu sei più o meno l’unica cosa che mi fa desiderare di svegliarmi."

lunedì 2 novembre 2020

Review Party: La sindrome di Didone di Christina Mikaelson| Recensione

 





Titolo:
La Sindrome di Didone: Tracotanza Vol.1 (primo di una Trilogia non autoconclusiva) 
Autrice: Christina Mikaelson
Casa editrice: Self-publishing 
Genere: Young Adult, Romance
Pagine: 413
Prezzo Ebook: 2,99 € 
Prezzo Cartaceo: 14,90 €
Data di uscita: 26 ottobre 2020
Formati: Cartaceo ed E-book
Non Autonclusivo.

Roma 2006.

Cosa faresti se dovessi fingere di essere fidanzata col ragazzo che odi per conquistare quello che ti piace?

Caterina Farnesi frequenta l’ultimo anno del liceo classico. È una ragazza spigolosa, saccente e altezzosa che non vuol perdere tempo dietro ai ragazzi o ad altro che potrebbe distoglierla dal suo adorato studio. Purtroppo ha una cotta per il suo migliore amico Leonardo, a sua volta fidanzato con Beatrice, compagna di banco di Caterina.

Una mattina, Cat scopre un segreto scottante sul ragazzo che odia: il popolarissimo e irriverente rappresentante d’Istituto Adriano Greco. Lui è tutto ciò che lei detesta e approfitterà di questa occasione per ricattarlo e chiedergli di fingersi il suo ragazzo per fare ingelosire Leonardo. Ma cosa succederebbe se la finzione si mischiasse con la realtà e Caterina si rendesse conto che Adriano non è così terribile come credeva?


COSA NE PENSO

Ciao lettori oggi vi porto la recensione di “La sindrome di Didone” di Christina Mikaelson che ringrazio ancora tantissimo per avermi inviato una copia, è il primo di una trilogia che io spero venga pubblicata tutta. La storia anche se sembra vista e rivista, l’autrice ci regala dei personaggi molto più complessi di quelli che sembrano, che ti fanno riflettere e a me personalmente ha fatto pensare ai momenti passati alle superiori e poi cara Christina non puoi proprio lasciarmi con quel finale, non è una cosa accettabile, ho bisogno di leggere i seguiti!

Caterina Farnesi vive a Roma e frequenta l’ultimo anno del liceo classico ‘Giulio Cesare’, è considerata da tutti una secchiona, si impegna tantissimo nello studio per realizzare il suo sogno di andare a studiare in Irlanda, da un po’ di tempo è innamorata del suo migliore amico, Leonardo Costa, nuotatore, non proprio un asso nello studio e fidanzato con Beatrice la Rocca, compagna di classe e amica di Caterina.

Caterina fa di tutto per cercare di non far capire a nessuno della sua infatuazione, perché non vuole rovinare l’amicizia né con Leo né con Bea, quindi cerca in tutti i modi di non mostrarsi disgustata quando li vede insieme, l’unica a sapere la verità su questa sua infatuazione è la sua migliore amica Micaela che si è trasferita l’anno prima a Milano.

È una ragazza molto forte, non le piace far vedere le sue debolezze, preferisce mostrare a tutti la sua corazza piuttosto che le sue piccole fragilità, mi sono rivista tantissimo in questa sua caratteristica, anch’io purtroppo sono così e a volte è davvero difficile non crollare, soprattutto quando tutto sembra andare a rotoli.

“Nessuno doveva crederla fragile e bisognosa di conforto. Tutti dovevano pensare che fosse forte, incrollabile, altrimenti non sarebbe stata in grado di perdonarselo. Non riusciva più a ricordarsi l’ultima volta in cui aveva pianto di fronte a un altro essere umano e, a essere sincera, non voleva neppure sforzarsi.”

Un giorno dopo aver sentito una spiacevole conversazione tra Leonardo e Beatrice, si rifugia nel bagno, senza rendersi conto che era finita nel bagno dei maschi, origlia una conversazione che lascia poco spazio all'immaginazione tra Adriano Greco (rappresentante d’istituto) e Stefano, la conversazione tra i due ha dei toni molto accesi, Cat decide così di registrare il tutto all’inizio pensando di andare a fare la spia al preside ma poi ci ripensa e la usa a suo scopo personale, con quella registrazione ha in mano qualcosa per convincere Adriano a fingersi suo fidanzato così che tutti smettessero di parlare di lei e di crederla lesbica.