Trama
Ciao lettori e lettrici oggi vi parlo di tenebre e ossa, devo ammettere che non era un libro che mi incuriosiva particolarmente, se non si fosse presentata l’occasione del review party per il secondo volume avrei aspettato ancora un pochino per leggerlo ma ho accettato il RP e quindi eccomi qui a parlarvi di questo primo libro della trilogia “Grishaverse” di Leigh Bardugo.
Tenebre e ossa è un fantasy scritto davvero bene per quanto mi riguarda, l’autrice non perde tempo e già dalle prime pagine veniamo trasportate in questo universo del tutto nuovo, piano piano scopriremo di più su questo mondo, sui loro abitanti e sui loro poteri.
Un libro sicuramente interessante ma in cui ho riscontrato delle poccole pecche che non me l’hanno fatto apprezzare al 100%, una delle pecche per me è stata il fatto che non sono riuscita ad empatizzare con la protagonista di questa serie ovvero Alina, è sicuramente una protagonista interessante ma non mi ha scatenato nulla.
Alina Starkov è un’orfana, non ha grandi ambizioni nella sua vita e fa difficoltà ad ambientarsi in qualsiasi posto lei si trovi, non riesce a fiorire, è cresciuta con Mal anche lui orfano, che col tempo è diventato un bellissimo ragazzo, desiderato da tutti e lei è un po’ gelosa di lui, ha capito che la loro amicizia da parte di lei è qualcosa in più ma lui non sembra capirlo e non sembra attratto da lei.
Mal è un ragazzo leale, genuino e un po’ ottuso all’inizio ma nel momento in cui perde la sua migliore amica si sente perso e fa di tutto per ritrovarla e si rende conto dei suoi sentimenti, a me lui è piaciuto davvero molto come personaggio, infatti l’ho preferito all’oscuro.
Se Alina all’inizio è una ragazza insicura alla fine la vediamo cambiata, all’interno delle pagine la vediamo sbocciare, infatti lei stessa scopre di essere una Grisha, ha un potere creduto perso da secoli, è una ‘Evocaluce’, questo suo potere è stato tenuto nascosto dentro di lei per anni, un potere del genere potrebbe salvare il suo mondo ed è proprio qui che entra in gioco l’oscuro, un personaggio misterioso ed estremamente affascinante ma che non ho inquadrato così bene come mi aspettavo e onestamente non è che mi sia piaciuto granchè.
«Quando il fuoco brucia, consuma il legno. Lo divora, lasciando solo cenere. Il potere dei Grisha non funziona nello stesso modo.» «E come funziona?» «Usare il nostro potere ci rende più forti. Ci alimenta invece di consumarci. La maggior parte dei Grisha vive a lungo.» «Ma non centoventi anni.»
Lo stile di Leigh Bardugo è fluido, conta circa 250 pagine che si leggono in un batter d’occhi, è descrittivo ma senza risultare noioso, l’universo Grisha è molto interessante e l’autrice seppur non perdendo tempo ce lo lascia scoprire e ammirare, ci sono molte descrizioni, descritti benissimo gli abiti bellissimi indossati dai grisha.
"ll cavallo ha la velocità. L'orso ha la forza. L'uccello ha le ali. Nessuna creatura ha tutti questi doni insieme, così il mondo è in equilibrio. Gli amplificatori sono parte di questo equilibrio, non uno strumento per sovvertirlo, e ogni Grisha farà bene a ricordarlo o ne subirà le conseguenze."
Il finale mi ha sorpresa molto, facendomi venire una curiosità immensa per leggere il secondo, ho aspettative altissime e spero non vengano deluse.
Nessun commento:
Posta un commento