TITOLO: Dio di Illusioni
AUTORE: Donna Tartt
CASA EDITRICE: Rizzoli
DATA DI PUBBLICAZIONE: 9 Aprile 2003
GENERE: Giallo/Thriller-Romanzo di formazione
PAGINE: 622
PREZZO: 9,35€(Cartaceo)-7,99(E-book) Acquista qui
Sinossi
Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d'amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commetterne un altro ancora più spietato...
Cosa ne penso?
Ho iniziato questo libro con delle aspettative altissime e posso dire di non essere stata assolutamente delusa, mi è dispiaciuto tantissimo lasciarlo perché mi sono affezionata ad ognuno dei personaggi e questo è a mio avviso un punto di forza di questo romanzo.
La storia è ambientata in un college nel Vermont e ruota intorno alle vicende di cinque ragazzi ricchi e viziati e il nostro narratore, Richard Papen sarà completamente affascinato da loro, questi cinque ragazzi frequentano un corso di greco antico del professore Julian, egli esercita su di loro una sorta di fascino da cui sono dipendenti, insieme costituiscono un circolo di amanti degli antichi valori e dello spirito dionisiaco di Nietzsche che secondo loro sarebbe in grado di liberare gli impulsi primordiali degli uomini.
Henry, Francis, Bunny, Camilla e Charles si sentono onnipotenti e superiori, e nelle loro vite inizia ad affacciarsi il fantasma della violenza. Infatti un giorno offuscati completamente da fumi allucinogeni commettono un feroce omicidio e pur di mantenere al sicuro questo loro segreto orchestrano un secondo reato.
Di fronte ai segreti che il gruppo custodisce, è inevitabile interrogarsi sul senso di colpa o sulla sua mancanza, ognuno di loro affronta le conseguenze di quegli atti in modo molto differente.
"La bellezza è raramente dolce o consolatoria. Quasi l'opposto. La vera bellezza è sempre un po' inquietante."
Il punto di vista del nostro narratore è molto soggettivo e spesso poco lucido, ciò dipende sia dalle sostanze stupefacenti di cui fa uso ma anche dalla difficoltà che ha nel comprendere la vera natura dei suoi compagni, ma Richard è così soggiogato da Henry e dagli altri che anche quando gli verrà rivelato ciò che hanno fatto lui tenderà a giustificarli, ma nel corso della lettura, soprattutto dalla metà in poi, incontreremo un Richard diverso: si porrà delle domande su chi siano veramente quei cinque ragazzi e rifletterà sul fatto che ormai non ha più via d’uscita perché è legato a loro in modo definitivo.
Un libro a metà tra un romanzo di formazione e un thriller psicologico, che ti lascia senza fiato in più punti della storia e soprattutto ti lascia dentro tante cose, tante emozioni contrastanti e tanti piccoli insegnamenti, cose su cui riflettere e per quanto mi riguarda è uno di quei libri da rileggere nel corso degli anni per comprendere ancora di più tutte le sfumature che l’autrice vuole dare, infatti lo rileggerò sicuramente nei prossimi anni.
Sembra che in questo libro niente sia dato al caso, ogni singola cosa è incastonata in una storia complessa, i personaggi sono così intensi e sfaccettati da essere quasi reali, le descrizioni dei luoghi, del clima, di qualsiasi cosa è così completa da farti entrare in questo libro e poi uscirne scombussolati e vuoti. Un libro magico, assolutamente da leggere almeno una volta nella vita, ve lo stra-consiglio.
La recensione finisce qui,
alla prossima.
-Orsola.♥
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